La chirurgia del naso (settorinoplastica) è l’intervento che permette di modificare la forma del naso (per ottenere il miglior risultato estetico, nel rispetto dell’armonia del viso) e soprattutto correggere alterazioni anatomiche per ripristinare la corretta funzione respiratoria. La chirurgia correttiva del naso può essere rappresentata da numerosi tipi di interventi ma possiamo dividere due categorie, accesso chirurgico chiuso o aperto.

Nel primo caso la correzione avviene mediante incisioni esclusivamente all’interno del naso con la possibilità di effettuare osteotomie delle ossa proprie del naso, correzione di asimmetria e gibbo del dorso, correzione di posizione e/o forma delle strutture cartilaginee, effettuare innesti; stesse operazioni si possono anche effettuare ricorrendo alla chirurgia a cielo aperto mediante un’incisione di pochi millimetri in regione columellare (tra le due narici).

La seconda tecnica è più richiesta quando le correzioni necessarie coinvolgono maggiormente le strutture cartilaginee come nel caso di gravi alterazioni della punta e rinoplastiche secondarie/terziarie. Sostanzialmente non abbiamo grandi variazioni nel post-operatorio dovute all’uso dell’una o dell’altra tecnica. L’intervento è effettuabile in regime di day surgery, in anestesia generale o sedazione. Sono centinaia gli studi clinici comparativi che eseguono un confronto tra rinoplastica aperta e rinoplastica chiusa, ma non esiste una linea guida definitiva che indichi quale tipo di approccio utilizzare nei casi specifici; le preferenze personali dei chirurghi hanno ancora un ruolo determinante.

L’approccio aperto (OPEN) presenta alcuni indubbi vantaggi quali una maggiore esposizione del campo chirurgico nasale, flessibilità, possibilità di utilizzare molte tecniche. L’unione delle due tecniche ha lo scopo di massimizzare il risultato estetico riducendo al minimo i disagi per il paziente nel decorso post-operatorio. Si possono avere diversi approcci nella gestione del periodo post-operatorio con l’utilizzo o meno di un tamponamento nasale anteriore (garze grasse, lamine, merocel) per un periodo di tempo estremamente variabile (da poche ore ad alcuni giorni) e con l’utilizzo di dorsetti nasali di gesso, termoplastici o metallici. In alcuni casi non è necessaria una rinoplastica completa quando gli inestetismi sono limitati alla punta o al dorso nasale; per questi casi è possibile correggere l’inestetismo con la rinoplastica parziale, un intervento più leggero e dalla guarigione molto rapida e quando si è di fronte ad alterazioni del solo dorso nasale si può ricorrere alla rinoplastica non chirurgica o rimodellamento nasale senza bisturi con l’utilizzo di filler riassorbibili di acido ialuronico.

L’effetto è reversibile poiché i filler si riassorbono in circa 8-10 mesi, si può eseguire in ambulatorio e non necessita di anestesia, consente di avere una “anteprima” molto realistica di come sarà il proprio naso dopo un eventuale intervento chirurgico. Ovviamente non consente di correggere deficit di tipo funzionale e può correggere fino ad un certo grado di alterazione. Negli interventi di settorinoplastica si tende soprattutto negli ultimi anni a ricorrere all’utilizzo di innesti (in particolare autologhi) e ad avvalersi di particolari tecniche di sutura. Gli innesti più frequenti sono i spreader graft, dorsal onlay graft, shield graft, columellar strut, alar batten graft. Le suture più frequenti sono la tongue in groove, intradomale, interdomale effettuabili con filo non riassorbibile 4/0-5/0

Intervento di Settoplastica

Attraverso un accesso chirurgico intranasale, senza alcuna cicatrice visibile, si procede alla correzione delle deformità del setto (deviazioni e\o speroni ossei), che costituiscono un ostacolo ostruttivo al flusso aereo e quindi alla respirazione nasale. Il decorso post operatorio prevede il mantenimento di tamponi nasali per 2- 3 giorni, la cui asportazione risulta essere fastidiosa, non dolorosa e seguita da una piacevole sensazione di “grande passaggio d’aria nel naso”. Frequentemente associato all’intervento di settoplastica è la DECONGESTIONE CHIRURGICA DEI TURBINATI. I turbinati (superiore, medio e inferiore) sono delle formazioni presenti in ciascuna delle cavità nasali che contribuiscono alla funzione di depurazione e riscaldamento dell’aria in entrata. Hanno una particolare struttura in parte ossea, in parte cavernosa (fortemente vascolarizzata) e un rivestimento mucoso. Tale struttura è particolarmente sensibile alla temperatura e ai comuni allergeni, e frequentemente in risposta ad essi può condurre all’ ipertrofia (ingrandimento) dei turbinati, con conseguente comparsa di ostruzione nasale. L’ ostruzione nasale è variabile nell’arco della giornata, in base alla posizione corporea e delle stagioni, quando rimane costante l’unico trattamento utile è quello chirurgico (il trattamento prolungato con spray vasocostrittori locali è fortemente sconsigliato). Al pari dell’intervento di settoplastica, la decongestione dei turbinati non prevede alcuna cicatrice esterna visibile e non prolunga la degenza postoperatoria rispetto alla sola settoplastica.

Intervento di Rinoplastica

Irregolarità del dorso nasale osseo (asimmetria, gibbo, “gradini”) e\o della punta cartilaginea del naso possono giovare di interventi estetici correttivi. In base al tipo di difetto da correggere verrà scelto il sito di accesso chirurgico più appropriato per ottenere il miglior risultato. L’accesso chirurgico può, infatti , essere “chiuso”, mediante incisioni esclusivamente all’interno del naso o “aperto”, mediante un’incisione di pochi millimetri in regione columellare (tra le due narici), che dopo qualche mese di guarigione, raramente risulta evidente. La correzione delle parti ossee del naso viene effettuata mediante osteotomie (fratture guidate in una determinata direzione) delle ossa proprie del naso e riposizionamento delle stesse. Il periodo postoperatorio prevede il mantenimento di tamponi nasali per 2-3 giorni e di mascherina nasale per una settimana circa. L’intervento di rinoplastica può essere effettuato contestualmente alla settoplastica e alla decongestione chirurgica dei turbinati.

A distanza di 20 giorni dall’ intervento il naso apparirà assolutamente “normale” ad un occhio non esperto, tuttavia il risultato estetico definitivo si raggiungerà a distanza  di 6- 8 mesi, quando l’edema sarà completamente risolto.

Chirurgia dei seni paranasali

I seni paranasali sono delle cavità del massiccio facciale rivestite da mucosa che comunicano con le cavità nasali mediante dotti e meati. I seni paranasali garantiscono la fisiologica pneumatizzazione del massiccio facciale.

La più comune patologia a carico dei seni paranasali è la SINUSITE, un processo flogistico a carico della mucosa dei seni usualmente causa di dolore, cefalea, sensazione di pesantezza al volto. La diagnosi viene effettuata con esame TC dei seni paranasali, che in presenza di sinusite consentirà di evidenziarne la gravità, la sede, presumerne una eventuale causa e rivelare la coesistenza di deformità del setto nasale, anomalie da disventilazione dei turbinati (CONCA BULLOSA) e\o POLIPOSI NASALE. Sulle patologie descritte si può intervenire, ove indicato, mediante chirurgia endoscopica (FESS), che introducendo attraverso il naso fibre ottiche, consente di visualizzare su monitor le cavità dei seni paranasali e trattare ciascuna patologia mediante strumentario dedicato (anch’esso introdotto per via endonasale). Nel periodo post operatorio possono essere necessari tamponi nasali, rimossi in 2- 3 giornate.