Quali sono i disturbi del sonno?

I disturbi del sonno sono generalmente caratterizzati da roncopatia cronica e apnea notturna. In entrambi i disturbi si può riscontrare una sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).

 

Che cosa è un OSAS?

Un OSAS è caratterizzata dalla mancata ossigenazione durante il sonno, per il quale il paziente si sveglia per poter respirare in modo corretto. La caratteristica di questa patologia è che solitamente il paziente non si accorge di averla. Si sveglia solamente la mattina molto stanco o generalmente se ne accorge chi gli dorme accanto.

 

Quali sono le cause dell’OSAS?

Le cause dell’apnea ostruttiva del sonno sono molte. Le più comuni sono le ostruzioni respiratorie delle vie aeree nasali, molto comune specialmente nei bambini. Segue l’ipertrofia dei turbinati o l’ipertrofia tonsillare. Le deviazioni del setto nasale e in generale le cause ostruttive delle alte vie respiratorie. Altre cause possono essere la mandibola corta o una lingua molto grossa, situazioni che impediscono il corretto flusso aereo durante la notte.

 

Durnate la notte, quando il sonno diventa molto profondo le strutture muscolari diventano più deboli e il pompaggio dell’aria nei polmoni di conseguenza è meno forte. In quel momento un ostruzione respiratoria provoca un arresto del flusso d’aria nel polmone causando un eccesso del livello di anidride carbonica nel sangue. A quel punto il paziente si sveglia perché l’organismo si rende conto che in quel modo morirebbe. Una situazione molto grave perché una non corretta ossigenazione nel sangue causa problemi alle due strutture che hanno più bisogno di ossigeno: il cuore e il cervello. L’OSAS è una patologia grave ed è la causa del 22% degli incidenti stradali.

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Quali sono i sintomi dell’OSAS?

Per accorgersi di avere un’OSAS i sintomi principali sono fondamentalmente 2.

  • il paziente si sveglia stanco la mattina, con le occhiaie, affaticato e ha dormito male.
  • chi dorme accanto a un paziente con l’OSAS se ne accorge perché passa dal russamento a un’apnea e quindi non riesce a respirare, si impaurisce ed è sempre in uno stato di allerta.

 

Come di diagnostica un OSAS?

L’esame specifico strumentale più serio per diagnosticare l’OSAS è senza dubbio la polisonnografia. Un esame che viene fatto durante il sonno in cui si valutano le attività respiratorie, il russamento, il grado di ossigenazione del sangue e vengono poi valutati in modo complessivo. Sulla base di questo esame viene dato un indice di apnea. L’OSAS viene misurata attraverso degli indici di apnea e si divide in una apnea leggera, media, o grave. Sulla base dell’indice di apnea si decide che tipo di terapia effettuare.

 

Come si cura un OSAS?

Come sicura l’OSAS è un argomento che andrebbe sviluppato in un Master di un anno perché è una patologia molto complessa.

Sinteticamente il problema è individuare l’ostruzione che è causa dell’OSAS e toglierla. Se ad esempio si tratta di una retrusione della mandibola, questa va portata in avanti. Esistono degli apparecchi funzionali denominati MAD (Mandibular Advanced Device) che portano in avanti la mandibola e che aumentano lo spazio tra lingua e faringe, permettendo all’aria di entrare con più semplicità.

Esiste una terapia chiamata CPAP o Terapia con Ventilazione Notturna: una maschera che si applica al viso del paziente collegata ad una macchina mediante la quale una pressione positiva sorpassa l’ostruzione respiratoria del paziente.

Quando questi presidi (il MAD, gli interventi di primo livello) non funzionano allora si passa ad interventi chirurgici più complessi, di cui il chirurgo maxillo-facciale è assolutamente il destinatario, che sono gli avanzamenti del mascellare. Si sposta il distretto maxillo-mandibolare tutto in avanti permettendo di ampliare gli spazi respiratori posteriori.

 

Come si previene il disturbo dell’OSAS?

Innanzitutto bisogna fare una vita sana e avere un’alimentazione regolare. Esistono vari co-fattori che incidono: un reflusso gastroesofageo incide negativamente, quindi anche solo spostare il letto in una posizione in cui la testa sia in una posizione meno declive avrà sicuramente un effetto positivo. Il problema sostanziale è fare una corretta diagnosi affidandosi a uno specialista che guidi sia i processi di diagnosi che la terapia.