I casi strani del Prof. Cascone: Il Ladro
Un ladro mentre scappa rimane impalato nella ringhiera di un palazzo. Invece di morire sul colpo succede qualcosa di incredibile… con un finale a sorpresa!
Dice il prof. Piero Cascone nell’intervista:
“Nella mia vita professionale è successo di tutto, ho visto di tutto! Ma come tutti i chirurghi maxillo-facciali, operando in pronto soccorso, sappiamo che sul viso può capitare qualsiasi cosa.
Una volta stavamo con mia moglie e con i figli in spiaggia, quando ricevo una telefonata – perché purtroppo il mio telefono è sempre acceso – e mi chiedono di andare di corsa al pronto soccorso di Latina… solo che io ero in Toscana! Era mattina, saranno state le 9, quando prendo la macchina e arrivo a Latina, all’ospedale Santa Maria Goretti.
Cosa mi trovo? Mi trovo una scena abbastanza raccapricciante.
Cosa era successo? Un ladro di notte era entrato dentro un appartamento – al terzo piano – e verso le 3 o le 4 di notte sono rientrati i proprietari dell’appartamento.
Il ladro, che forse non era perfettamente sobrio, ha utilizzato per uscire la stessa strada che aveva utilizzato per entrare: il discendente di una grondaia… L’unico problema è durante la discesa la grondaia si è rotta, staccandosi. Quindi lui è precipitato a terra, il che sarebbe niente se nel volare giù non fosse caduto sopra i pali metallici della recinzione del giardino, infilzandosi su un palo metallico che gli è entrato nella regione della palpebra superiore e gli è uscito dalla fronte, entrando nel cranio per 30 centimetri, essendo caduto dall’alto.
Non avendo leso nessuna funzione vitale, il ladro ha cercato in qualche modo di staccarsi dal palo, ovviamente non riuscendoci. Nel frattempo, si è svegliato tutto il palazzo, hanno chiamato la polizia e sono arrivati i pompieri, i quali trovandosi il ladro infilzato hanno deciso che la cosa migliore fosse tagliare il palo e portare il ladro con tutto il palo al pronto soccorso!
Per mia fortuna al pronto soccorso era presente il collega chirurgo generale, il quale – con uno spirito d’avventura abbastanza importante – ha preso il palo e lo ha sfilato lasciando il paziente con una parte di cervello di fuori e l’occhio che non si capiva se c’era ancora o non c’era più… quindi quando sono arrivato io mi sono trovato davanti a questa scena abbastanza cruenta, dopo di che abbiamo capito che non c’era nessuna funzione vitale alterata e insieme con il neurochirurgo abbiamo ricostruito tutta la volta cranica, il neurochirurgo ha ricostruito la continuità della dura madre io ho ricostruito tutta l’orbita, ho risuturato le palpebre etc. e mi sono reso conto dell’occhio in ogni caso era sano, perché il palo lo aveva spostato leggermente in basso.
Ho continuato a seguirlo per un mese un mese e mezzo, dopo di che il paziente era ancora ricoverato perché si doveva riprendere ovviamente anche dall’intervento neurochirurgico dopo un altro mese – quindi dopo due mesi e mezzo – sono ripassato a controllare come stava il paziente…. e il paziente non c’era più. E un infermiere mi ha tranquillizzato, dice “Professore, non si preoccupi perché lui è scappato – perché ovviamente altrimenti l’avrebbero arrestato – e l’ho visto ieri, che era domenica, a una festa di paese… suonava la fisarmonica!”