“Disfunzione ATM: come si cura?” intervista al Prof. Piero Cascone
Il Prof. Piero Cascone, chirurgo maxillo-facciale e luminare delle patologie dell’ATM, ci spiega in questa intervista le principali terapie per curare i più comuni disturbi all’articolazione temporo-mandibolare.
Come si cura un disturbo dell’ATM?
Per poter curare un disturbo dell’ATM è assolutamente necessario fare una diagnosi precisa: senza diagnosi non c’è terapia. Le terapie risultano essere molto semplici se si è fatta una buona diagnosi, la più semplice è quella che prevede l’utilizzo dei bite ossia degli apparecchi intra-orali di altissima precisione che hanno come obiettivo quello di riportare l’articolazione temporo-mandibolare ad una corretta funzione.
Esistono degli esercizi per gestire una disfunzione dell’ATM?
Esistono senza dubbio tanti esercizi per gestire una patologia dell’ATM ma è assolutamente necessario che prima un medico faccia una diagnosi corretta. Il primo consiglio da dare a chi ritiene di avere una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare è quello di non sottoporre l’articolazione a sforzo: non masticare cibo duro elastico; non esacerbare i movimenti della bocca; nell’ambito degli sport non contrarre eccessivamente i muscoli masticatori sotto sforzo (per esempio nella pesistica). In ogni caso qualunque buon esercizio muscolare parte sempre da una corretta diagnosi.
Quando è necessario un intervento chirurgico all’ATM?
L’intervento chirurgico si rende necessario quando esiste all’interno dell’articolazione temporo-mandibolare un danno strutturale che non si può risolvere in altro modo. I sintomi principali che l’intervento corregge sono il dolore e la disfunzione. Correggendo la struttura morfo-funzionale dell’articolazione si risolvono di conseguenza anche tutti i disturbi correlati come per esempio la cefalea e la cervicalgia.
In cosa consiste l’intervento chirurgico all’ATM?
L’intervento consiste essenzialmente in una artroscopia per vedere quale è il danno all’interno dell’articolazione e attraverso un taglio di un centimetro riposizionare il disco articolare in una posizione corretta: questo intervento si chiama artroplastica funzionale.
Esistono terapie per l’ATM meno invasive prima di ricorrere alla soluzione chirurgica?
La terapia è guidata dalla diagnosi. L’intervento chirurgico non deve essere visto come l’ultimo stadio per risolvere una patologia ma come uno dei presidi a nostra disposizione per guarire il paziente. Guarire significa lasciarlo privo di sintomi.
Quali sono i rischi di un intervento chirurgico all’ATM?
Dipende essenzialmente da due fattori. Il primo fattore è la diagnosi: dipende da che cosa ha il paziente. Il secondo fattore dipende da chi esegue l’intervento. In ogni caso è sempre necessario, prima di ogni intervento, parlare con il chirurgo per farsi spiegare in modo chiaro i vantaggi e i possibili rischi.